Il tuo indice di massa corporea è pari a {BMI:35}
Con un indice superiore a 30, è più facile che si verifichino disturbi del sonno.
NOTA BENE
Il test appena eseguito è un’autovalutazione riguardo alcuni disturbi del sonno ma non ha la possibilità di coprire tutte le situazioni possibili: nel caso Lei evidenzi altri disturbi non esiti a verificare la situazione con il suo medico di fiducia che potrà darle tutte le indicazioni necessarie. Un quadro esatto lo si potrà ottenere con esami diagnostici approfonditi e consultazione con un team di specialisti di medicina del sonno.
Ci auguriamo che il test Le sia stato utile e Le inviamo i ns. più cordiali saluti.
Il team Sonnomedica
I disturbi del sonno
I disturbi del sonno sono progressivamente aumentati negli ultimi anni ed è diventato sempre più fondamentale curare la qualità del proprio sonno, che ha importanti riflessi anche sulla vita diurna. Dormire poco e male influenza negativamente l’andamento lavorativo, i rapporti sociali e la sfera psicologica della persona, oltre ad aumentare il rischio di incorrere in patologie più serie.
Alcuni disturbi del sonno aumentano anche il rischio di avere incidenti lavorativi e stradali, causati per la maggior parte da eccessiva sonnolenza: in Italia ben il 22% degli incidenti stradali è causato da eccessiva sonnolenza, cioè circa 40 mila incidenti all’anno, di cui molti con esiti fatali (dati ISTAT). Ricerche scientifiche hanno poi calcolato i forti danni in termini di produttività causati dai disturbi del sonno dei lavoratori.
Russamento, apnee ostruttive nel sonno e sonnolenza
I disturbi più frequenti, insidiosi e ora al centro dell’attenzione sono la sonnolenza e le apnee ostruttive nel sonno (OSAS - Obstructive Sleep Apnea Syndrome): più del 60% degli italiani russa e quasi 1 su 4 soffre delle cosiddette apnee notturne, con una maggiore incidenza in persone in sovrappeso, con più di 40 anni e di sesso maschile.
In molti casi il russare è il sintomo di una patologia più grave, la cosiddetta sindrome delle apnee ostruttive, caratterizzata da ripetuti episodi di occlusione delle vie aeree superiori durante il sonno: le apnee comportano dei risvegli continui, brevi e inconsapevoli, perché di brevissima durata, e sono associate a una riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue.
Chi soffre di apnee notturne prova spesso un senso di affaticamento e un’eccessiva sonnolenza diurna, che hanno un grave impatto sulla vita quotidiana e sono associati a un notevole aumento del rischio d’incidenti lavorativi e stradali: chi soffre di apnee notturne ha una probabilità dalle 2 alle 7 volte maggiore di incorrere in un incidente automobilistico e ha inoltre un rischio tre volte superiore alla norma di sviluppare ipertensione arteriosa, infarto o ictus cerebrale, oltre ad obesità e diabete.
Nonostante questo, anche per la scarsa conoscenza dell’esistenza di questa malattia, in Italia meno del 5% di coloro che soffrono di apnee notturne è in cura, nonostante si calcoli che più di 2 milioni di italiani sia affetto da questi disturbi.
Disturbi del sonno e incidenti stradali
Le apnee nel sonno (OSAS) sono un grande fattore di rischio per tutti coloro che guidano, per l’eccessiva sonnolenza diurna tipica di chi soffre di questa patologia. La Commissione Europea ha riconosciuto che questi disturbi sono causa di frequenti “colpi di sonno” diurni e ha emanato a questo scopo la Direttiva n.85 del 1° luglio 2014, recepita dall’Italia con il Decreto Legge del 22 dicembre 2015. Il Decreto stabilisce ad esempio che in caso di OSAS di grado moderato o grave associata a sonnolenza diurna il rilascio o il rinnovo della patente sia permesso solo se il soggetto dimostri di curarsi e che ci sia un miglioramento della sonnolenza diurna, oltre che controlli più frequenti (ogni anno per patenti di grado superiore e ogni 3 anni per patenti A e B). Dal 2016 in Italia chi soffre di apnee notturne dovrà quindi sottoporsi ad esami specifici e ad un percorso di cura adeguato, che gli permetta di continuare ad avere la patente e, soprattutto, di migliorare notevolmente la qualità della propria vita e a prevenire le principali patologie metaboliche e cardio-cerebrovascolari (infarto e ictus).
Come prevenire e trattare il problema
L’apnea notturna spesso non viene individuata e trattata perché la persona può essere asintomatica o non riconoscerne i sintomi. Come fare dunque per capire si si soffre di apnee ostruttive nel sonno? Il primo passo è il riconoscimento dei sintomi, come russamento, pause respiratorie (apnee), sonno frammentato, possibili risvegli con sensazione di soffocamento, stanchezza al risveglio, mal di testa mattutini ed eccessiva sonnolenza diurna. Un modo semplice per porre il sospetto di OSAS è effettuare appositi test di autovalutazione validati da medici specializzati e riconosciuti internazionalmente.
Se i risultati dei test evidenziando un rischio medio-alto di soffrire di OSAS occorrerà allora contattare il proprio medico che vi indirizzerà ad un esperto di medicina del sonno. Qui, in seguito a una visita specialistica e ad esami specifici (come l’esame cardiorespiratorio o la polisonnografia notturna), il medico specialista formulerà la diagnosi, vi proporrà eventuali valutazioni polispecialistiche per stabilire la corretta terapia da seguire tra le diverse oggi disponibili. Un corretto inquadramento da parte di un medico esperto in medicina del sonno e una terapia adeguata permetterà a chi soffre di apnee notturne di godere di una migliore qualità della vita, di prevenire molte patologie metaboliche, cardio e cerebrovascolari, di diminuire il rischio di incidenti lavorativi, stradali legati alla sonnolenza diurna. Un adeguato trattamento di questi disturbi comporta immediati benefici diurni, come la scomparsa della sonnolenza ed il recupero della capacità lavorativa, oltre che rilevanti benefici a lungo termine, come una netta riduzione del rischio di incorrere in patologie più gravi. Proprio per questo è importante monitorare costantemente la qualità del proprio sonno e fare attenzione a eventuali segnali di allarme, per poter trovare una corretta terapia in tempi brevi grazie all’aiuto di medici esperti in medicina del sonno.
Di seguito Le forniamo alcune informazioni riguardo i questionari validati utilizzati.
Questionario / Scala di Epworth (ESS - Epworth Sleepiness Scale)
Il primo test è il Questionario o Scala di Epworth: questo questionario di autovalutazione è composto da 8 semplici domande e fornisce una misura del livello generale di sonnolenza diurna di una persona o la propensione ad addormentarsi durante i comuni momenti della vita quotidiana. È stato introdotto nel 1991 dal dottor Murray Johns dell’Epworth Hospital di Melbourne (Australia) ed è divenuto uno standard mondiale per tale valutazione della sonnolenza. Al termine della compilazione la persona ha una risposta finale con una classificazione secondo tre livelli di rischio (basso, medio, alto).
Questionario di Berlino
Il secondo test è il Questionario di Berlino, un test di screening utilizzato per identificare in modo semplice la presenza di situazioni di rischio legate a disturbi respiratori nel sonno (apnee nel sonno). Il questionario è composto da 3 categorie, che analizzano diversi elementi relativi al rischio di soffrire di apnee nel sonno. I pazienti possono essere classificati ad alto o a basso rischio in base alle loro risposte ai singoli elementi ed ai punteggi ottenuti nelle diverse categorie. Un paziente ha un risultato positivo (ovvero presenta una situazione di rischio) se due o più sezioni del questionario risultano positive. (adattamento da: Table 2 from Netzer, et al., 1999. (Netzer NC, Stoohs RA, Netzer CM, Clark K, Strohl KP. Using the Berlin Questionnaire to identify patients at risk for the sleep apnea syndrome. Ann. Intern Med. 1999 Oct 5;131(7):485-91)