Lo scorso 25 aprile l’associazione francese Terra Nova ha pubblicato un report dedicato esclusivamente al sonno, considerato come un aspetto di grande importanza sociale.
Lo studio, intitolato Retrouver le sommeil, une affaire publique, è stato realizzato da un gruppo di dottori ed esperti composto da Damien Léger, Jean-Pierre Giordanella, Dalibor Frioux, Antoine Hardy, Pascale Hebel, Thibaut de Saint Pol e François Fatoux.
Come afferma il titolo, ritrovare il sonno è (anche) una questione pubblica. Il riposo è un importante fattore sociale, anche se ancora poco affrontato dalle politiche pubbliche. Del resto, gestire correttamente il sonno è anche una questione economica, perché i costi attribuibili a disturbi del sonno o a una carenza di sonno – problemi sempre più comuni al giorno d’oggi – sono stati stimati in miliardi di euro, considerando gli incidenti lavorativi o stradali e i rischi di salute provocati da disturbi del sonno o da una cattiva qualità del dormire.
Come indicato nel rapporto 2015 dell’Osservatorio Nazionale per la Sicurezza Stradale interministeriale (ONISR), sulle autostrade il 33% degli incidenti mortali è presumibilmente legato alla sonnolenza (prima causa di mortalità, più di alcool ed eccessiva velocità), per una stima di 260 morti e diverse migliaia di feriti ogni anno.
Realizzato da un gruppo di esperti, il report Retrouver le sommeil, une affaire publique analizza il sonno in tutti i suoi aspetti: i disturbi del sonno vengono considerati in relazione alla sanità pubblica e alla sicurezza stradale e si indagano anche le conseguenze sulla salute del lavoro notturno o su turni. Un’apposita sezione del report è dedicata al sonno spesso inadeguato di bambini e adolescenti. Infine, dopo aver analizzato gli effetti negativi causati dall’eccessivo rumore e dall’inquinamento luminoso delle grandi città, si prende in considerazione la grande influenza del sonno sulla società, soffermandosi anche sui costi sociali ed economici dei disturbi del sonno.
Il report francese si conclude con una serie di suggerimenti e proposte concrete per favorire un sonno migliore e diffondere una maggiore consapevolezza da parte della società e delle istituzioni nei confronti di un giusto riposo. In un’intervista di Obs, il dottor Jean-Pierre Giordanella, co-autore del report, spiega che i disturbi del sonno colpiscono il 62% dei francesi: si dorme male non più solamente perché si seguono delle cattive abitudini personali, ma anche perché oggi è l’intera società che influenza in negativo la qualità del sonno, a causa di stili di vita molto diversi rispetto al passato (negozi aperti fino a tardi, ampia diffusione di dispositivi elettronici, lavoro notturno molto diffuso, lavorare oltre l’orario lavorativo, ecc.).
Come tornare quindi a dormire bene? Secondo Giordanella oltre a seguire delle corrette abitudini legate al sonno (che coinvolgano anche i bambini), ”dormire bene” dovrebbe diventare un vero e proprio messaggio di salute pubblica come lo è “mangiare bene”. Bisognerebbe anche cominciare a diffondere una corretta “cultura del sonno” in azienda, facendo del sonno un elemento chiave per l’efficienza e la sicurezza sul lavoro, e aumentare la conoscenza e la prevenzione legata ai colpi di sonno al volante. È fondamentale anche ridurre la quantità dei sonniferi (che provocano dipendenza), spesso prescritti da medici non specializzati, senza che si vada a curare la reale causa dell’insonnia. Proprio per questo si auspica anche una maggiore formazione sul sonno nelle facoltà di medicina.
Del resto, il sonno è une affaire publique.
Leggi il report completo