Come la pandemia ha cambiato il sonno
La pandemia ha cambiato molte cose. Una di queste è il sonno. Nel tempo del Covid-19 non si dorme più come prima. I disturbi del sonno sono per lo più aumentati, anche se c’è chi invece dorme meglio e più di prima.
Si dorme comunque in modo diverso.
Un gruppo di ricercatori canadesi ha individuato tre tipologie del nuovo “sonno pandemico”: c’è chi ha prolungato la sua permanenza a letto ritardando il momento del risveglio, c’è chi ha ridotto il riposo notturno andando a dormire più tardi e svegliandosi prima e, infine, c’è chi ha spostato gli orari ritardando sia il momento in cui va a coricarsi sia quello in cui si alza al mattino.
Uno studio simile è stato condotto in Italia e recentemente pubblicato su Frontiers in Psychology: il lockdown ha cambiato il sonno degli italiani
Lo studio ha coinvolto oltre 6 mila persone tra i 18 e gli 82 anni. Più della metà (55.32%) dei partecipanti ha evidenziato una ridotta qualità del sonno e una consistente modifica nelle abitudini dovuta alla quarantena, che ha spostato i normali orari del ciclo sonno-veglia.
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Covid-19: Ricetta contro lo stress
Con il suo arrivo, il nuovo coronavirus SARS-CoV-2, ha occupato le nostre menti, il nostro tempo, cambiando il nostro modo di vivere, le abitudini, le relazioni, conquistando giorno dopo giorno le prime pagine di giornali, telegiornali e siti web.
La paura della situazione nuova, inattesa e potenzialmente dannosa per la salute nostra e per quella dei nostri famigliari e la necessità di una condizione di isolamento sociale comportano una inevitabile sensazione di perdita di controllo, innescando reazioni di stress.
In Italia, secondo uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità – ISS – finora “sono stati osservati sintomi depressivi o da stress rispettivamente in circa il 12% della popolazione nell’11 e nel 14% del campione analizzato.