Qualità del sonno e rendimento dei lavoratori, una correlazione da non sottovalutare: s’intitola così l’intervista sul numero di aprile del periodico Ambiente & Sicurezza sul Lavoro, mensile che da più di trent’anni si occupa di Salute e Sicurezza sul lavoro, oltre che di tutela ambientale.
Silvia Vescuso, Psicologa del lavoro e delle Organizzazioni e direttore dell’Istituto di formazione professionale Informa, per la sua rubrica B.I.L. (Benessere Interno Lordo) ha intervistato Marco Caglieris, responsabile di Sonnomedica – il nostro Centro di Medicina del Sonno, per affrontare un argomento ancora poco conosciuto, il rapporto tra sonno, rendimento lavorativo e sicurezza sul lavoro.
Quale attenzione riguardo al sonno c’è oggi in azienda? Quali sono i lavoratori più a rischio? Quanto incide la qualità del sonno sulla sicurezza e sulle performance lavorative? Si può “imparare” a rendere meglio dormendo bene? Come fare?
Nell’intervista si è cercato di dare una risposta a queste e a tante altre domande, soffermandosi su un argomento ancora poco conosciuto e trattato. Come è ancora poco conosciuta la nuova legge italiana – che recepisce la Direttiva Europea 2014/85/UE – che stabilisce regole ben precise per ottenere la patente in caso in cui si soffra di apnee ostruttive nel sonno (OSAS), un disturbo respiratorio di cui sono affetti – spesso senza saperlo – quasi un quarto degli italiani e che provoca forte sonnolenza diurna, causa del 22% dei sinistri stradali. Si tratta di un primo importante passo per introdurre concretamente il tema del sonno in azienda, non solo riguardo chi guida per professione.
“Ho incontrato l’Ingegner Caglieris nella sede di ‘Sonnomedica’ a Milano – dice Silvia Vescuso nell’introduzione dell’articolo – ed è stata una grande soddisfazione perché ho faticato molto a trovare professionisti che parlassero di sonno in ambito aziendale. Eppure è un problema che coinvolge moltissime persone con considerevoli risvolti nell’attività lavorativa. Le organizzazioni tralasciano colpevolmente questo tema. Per questo vi invito a leggere le sue parole e ad applicare i suoi consigli. Buona lettura!”
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