Quali sono i vari modelli di maschera per CPAP?
Per molti di coloro che soffrono di apnee notturne l’idea di iniziare la terapia con CPAP è un grande sollievo: dopo anni di sonno di cattiva qualità e di stanchezza continua, utilizzare la CPAP porta grandi benefici, fin dai primi giorni. Altri, invece, hanno bisogno di più tempo e pazienza per adattarsi al suo utilizzo.
Benché sia la macchina CPAP in sé (umidificatore compreso) che permette di respirare liberamente per tutta la notte, sono gli altri complementi – i tubi, la maschera e le fasce elastiche – quelli più critici per una buona riuscita della terapia.
Infatti, se non si trova la maschera giusta, la terapia con CPAP potrebbe diventare troppo difficile da sopportare, o risultare inefficace per la pressione d’aria insufficiente. Per fortuna oggi esistono diversi modelli di maschere per CPAP, per adattarsi ad ogni tipo di esigenza.
In questo articolo vi spieghiamo le diverse caratteristiche delle varie maschere e come fare per trovare quella giusta per voi.
Maschere per CPAP: le caratteristiche comuni
Esistono vari modelli di maschere per CPAP con differenti proprietà per adattarsi ad ogni tipo di esigenza. Alcune caratteristiche – però – sono comuni a tutte le maschere per CPAP:
- Tutte le parti della maschera che vengono a contatto con la pelle sono solitamente realizzate con materiali privi di lattice in grado di migliorare l’aderenza alla pelle e di ridurre eventuali irritazioni cutanee. Nonostante ciò, chi ha la pelle particolarmente sensibile potrebbe ricontrare alcuni problemi con i materiali con cui sono solitamente realizzate le maschere per CPAP, come ad esempio gel, silicone, schiuma, plastica o tessuto.
- Una maschera che non aderisce bene potrebbe causare una fuoriuscita di aria, rendendo così inefficace la terapia. Infatti, le fuoriuscite riducono l’efficacia della pressione dell’aria e potrebbero anche rendere gli occhi secchi e irritati, o provocare un rumore eccessivo durante la notte, che potrebbe disturbare chi ci dorme vicino.
- Tutte le maschere per CPAP sono dotate di fasce elastiche che servono per tenerle nella posizione corretta. Alle maschere nasali o alle nasal pillows è anche possibile aggiungere alcuni accessori, come ad esempio un supporto per il mento che aiuti la bocca a non aprirsi durante la notte.
- Il tubo incluso nell’apparecchiatura CPAP dovrebbe sempre adattarsi perfettamente alla maschera.
- Tutte le maschere sono dotate di zone specifiche che consentono la fuoriuscita dell’anidride carbonica espirata e alcune maschere hanno addirittura delle aperture apposite per i pazienti che durante il sonno potrebbero avere bisogno di una maggiore quantità di ossigeno.
- Alcune maschere per CPAP hanno parti sostituibili, prime tra tutti i cuscinetti.
- Se la maschera viene stretta eccessivamente potrebbe causare alcuni segni sul viso, che possono rimanere anche al mattino una volta che la maschera viene tolta. Proprio per questo è sempre necessario effettuare una prova maschera con un tecnico specializzato, che saprà aiutarvi a regolarla correttamente.
- Una pulizia costante della maschera e la sua conservazione in un luogo sicuro sono elementi fondamentali per garantire la sua durata nel tempo e per impedire che venga accidentalmente danneggiata da animali o bambini.
Ma quali sono i diversi modelli di maschera per CPAP?
Le tre tipologie più comuni sono le seguenti: maschere facciali (full-face masks), maschere nasali (nasal masks) e maschere con olive nasali (nasal pillows). Vediamo insieme le loro caratteristiche.
1. Maschera nasale per CPAP
Conosciute anche come maschere oronasali, le maschere nasali per CPAP si indossano esclusivamente sopra al naso. Questa tipologia di maschera – realizzata in diverse dimensioni – ha solitamente una forma a cupola triangolare arrotondata agli angoli, per adattarsi al meglio alla maggior parte dei visi: proprio perché si adattano praticamente ad ogni utente, le maschere nasali sono una scelta molto comune.
Nella maschera nasale l’aria pressurizzata viene introdotta direttamente nello spazio della maschera: infatti, in questo modello l’aria viene inalata solamente attraverso il naso. Questo rende la maschera nasale un’ottima scelta per coloro che hanno bisogno di un’alta pressione dell’aria, che viene inalata in modo naturale attraverso il naso. Infatti, con questo tipo di maschera la pressione dell’aria arriva meno diretta e, rispetto alle altre maschere, sembra quasi di respirare normalmente.
Tendenzialmente, con questa maschera si trova comodo anche chi si rigira spesso nel sonno o chi dorme di lato. Al contrario, chi soffre spesso di sinusite o di disturbi nasali come raffreddore o allergie potrebbe trovare scomoda la maschera nasale quando si presentano queste condizioni.
2. Maschera con olive nasali per CPAP (nasal pillows)
La maschera per CPAP detta nasal pillows (chiamata anche con cuscinetti o olive nasali) è decisamente quella più piccola. Invece di avvolgere tutto il naso, si appoggia al di sopra del labbro superiore e si inserisce nella parte più esterna delle narici. I due cuscinetti (“olive”) della maschera chiudono il naso e forniscono la pressione d’aria in maniera più diretta rispetto alle maschere nasali.
I cuscinetti sono piccoli, la maschera ha fasce per la testa poco ingombranti e una grandezza generale minore: tutto questo fa sì che si abbia una buona visuale mentre si indossa la maschera, rendendola perfetta per tutti coloro che indossano gli occhiali o per coloro che amano leggere o guardare la TV prima di andare a letto.
Come per la maschera nasale, la nasal pillows funziona solo quando si respira dal naso. Chi utilizza questo tipo di maschera per CPAP può quindi acquistare come accessorio aggiuntivo anche un supporto per il mento, che impedisce alla mascella di cadere mentre si dorme, diminuendo così la probabilità di respirare con la bocca.
Grazie alla sua conformazione ermetica, con la nasal pillows l’aria ha meno probabilità di fuoriuscire accidentalmente. Proprio per questo è particolarmente indicata per coloro che si agitano molto durante il sonno, oltre che per tutti coloro che hanno la barba, perché con questo tipo di maschera i peli della barba non interferiscono con la sua tenuta. Altri invece preferiscono la nasal pillows perché essendo poco ingombrante rispetto agli altri tipi di maschera per CPAP provoca una minore sensazione di claustrofobia.
Al contrario, la nasal pillows potrebbe non essere la maschera ideale per coloro che hanno bisogno di un’alta pressione d’aria per la loro terapia con CPAP, in quanto il sistema di erogazione dell’aria potrebbe essere troppo diretto per le pressioni più alte. A causa del contatto diretto tra i cuscinetti e le narici, questa maschera potrebbe non essere la scelta migliore anche per tutti coloro che hanno narici o condotti nasali molto sensibili, perché potrebbe causare secchezza, sangue dal naso o piaghe da decubito.
3. Maschera facciale per CPAP
Tra i vari modelli, la maschera facciale per CPAP è quella più ampia: si estende dalla parte superiore del naso fin sotto al labbro inferiore, includendo sia il naso che la bocca. Solitamente questo tipo di maschera comprende alcuni componenti aggiuntivi che si applicano alla fronte e alle guance, per garantire una migliore tenuta ermetica.
Nonostante sia più ingombrante delle altre due, la maschera facciale viene spesso trovata più comoda, perché permette di respirare per via orale (attraverso la bocca) senza diminuire l’apporto di aria, diminuendo così la sensazione di claustrofobia. Coloro che hanno spesso la bocca asciutta di solito si trovano bene con una maschera facciale, perché l’aria umidificata mantiene umidi i condotti orali e nasali. Inoltre, anche chi necessita di un’alta pressione dell’aria per la sua terapia con CPAP solitamente predilige questo tipo di maschera.
Dal momento che in una maschera facciale ci sono più aree di contatto con il viso, è più probabile che avvengano delle perdite d’aria, soprattutto se si ha la barba. Infatti, in tutte le zone dove la maschera viene a contatto con barba, baffi o basette, potrebbe non avere una buona tenuta, causando così delle perdite d’aria. Questo ovviamente significa che la terapia con CPAP potrebbe non funzionare al meglio.
Spesso le maschere facciali non sono ideali anche per coloro che dormono sulla pancia. Al contrario, chi è abituato a dormire sulla schiena potrebbe trovarsi molto bene con questa tipologia di maschera per CPAP.
Come scegliere la giusta maschera per CPAP?
Uno dei motivi principali per cui si hanno problemi con la CPAP è legato alla scelta sbagliata della maschera. La maschera potrebbe essere troppo grande o piccola, potrebbe non adattarsi al meglio alla forma del viso o essere usurata e necessitare quindi di una sostituzione. O ancora, potrebbe essere realizzata con materiali particolari o avere una forma per noi scomoda.
Per avere maggiore probabilità di seguire la propria terapia con CPAP è fondamentale provare quante più maschere possibili prima di sceglierne una: è molto più facile seguire la terapia se ci si è presi il giusto tempo per scegliere la maschera perfetta per noi.
Trovare la maschera giusta è il primo passo per seguire con successo la terapia con CPAP. Esiste la maschera ideale per ciascuno di noi: per trovarla è necessario rivolgersi a un tecnico specializzato, che ti farà provare diversi modelli e scegliere quella più adatta. Ricordatevi però di dirgli non solo in che posizione dormite solitamente, ma anche se per caso durante la notte vi agitate molto, se avete la pelle o le narici particolarmente sensibili, se siete abituati a indossare gli occhiali di notte o se comunque avete necessità di avere un’ampia visione. Avvisatelo anche se soffrite spesso di raffreddore o allergia, se solitamente respirate con la bocca o se per caso soffrite di claustrofobia.
In ogni caso non preoccupatevi: una volta scelta la maschera potrete comunque cambiarla in un secondo momento, se non siete pienamente convinti della vostra scelta.
Un ultimo consiglio: tutte la maschere per CPAP si usurano con il normale utilizzo. Per garantire un corretto funzionamento della terapia con CPAP ricordate di cambiare la maschera con regolarità, almeno una volta ogni 6-12 mesi.